ATTUALITA'
La pensione che Scotti
Giacomo Scotti, tanto comunista da trasferirsi, nel 1947, da Napoli alla Jugoslavia di Tito, riceve oggi la pensione italiana.
Presentiamo l'interrogazione a 4 Ministri dell'on. Menia

 

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

Al Ministro dell’Interno

Al Ministro del Lavoro e della previdenza Sociale

Al Ministro della Salute

Al Ministro degli Affari Esteri

Al Ministro della Giustizia


Per sapere – premesso che:

il signor Giacomo Scotti, nato a Saviano (NA) l’1/12/1928, emigrato per scelta a Fiume nella Yugoslavia comunista nel 1947, è attualmente vicepresidente dell’Unione Italiana (organismo che dovrebbe rappresentare i nostri connazionali d’Istria, Quarnaro e Dalmazia in Slovenia e Croazia);

il medesimo notoriamente risiede a Fiume, attualmente Croazia, e nella sopraccitata veste non potrebbe che risiedere a Fiume;

invece lo stesso signor Scotti risulta falsamente residente a Trieste in via Ireneo della Croce, 10, come da scheda anagrafica del Comune di Trieste;

risulta all’interrogante che, oltre al citato Scotti, parecchi altri italiani dell’Istria e Fiume appaiono nelle liste anagrafiche del Comune di Trieste e molti di questi godono della pensione minima italiana oltre a quella croata o slovena e/o analogamente si servano del servizio sanitario italiano;


che nelle scorse tornate elettorali, per esplicita dichiarazione di candidati dell’Ulivo, sono stati organizzati dall’Istria pullmann di falsi residenti a Trieste per condizionare il risultato delle elezioni:-


se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti denunciati;

se, in particolare, vogliano accertarsi della condizione del signor Scotti e se lo stesso stia godendo di trattamenti pensionistici o sanitari italiani;

se, analogamente, vogliano disporre un’indagine ed un riscontro sulle doppie residenze dei cittadini croati e sloveni con doppia cittadinanza (seconda l’italiana) ed in tale caso se vogliano verificare eventuali abusi di tipo previdenziale ed elettorale, ponendo in atto ogni misura idonea ad interrompere gli stessi;

se, in caso di riscontri positivi, ritengano di promuovere le dovute forme di risarcimento dei danni procurati allo Stato investendo, se del caso, l’autorità giudiziaria.


On. Roberto Menia

Roma, 8 febbraio 2005

 

La poesia di Giacomo Scotti