ATTUALITA'
Foibe, storici e puntualizzazioni
Quando sedicenti storici costruiscono una seducente storia: Marco Coslovich e la Foiba di Basovizza

Certe volte gli storici (o sedicenti tali) hanno il vezzo di voler “puntualizzare”, a proposito o a sproposito.

E’ il caso del signor Marco Coslovich che, sulle Segnalazioni de Il Piccolo del 3 marzo 2005, rispondendo alla signora Muiesan Gasparri sul numero degli infoibati, scrive testualmente “ Pensi che la lapide del Monumento alla Foiba di Basovizza, nel 1966 riportava ‘300 metri cubi contenenti salme infoibati’, ma nel 1997 tale settore divenne di 500 metri cubi”.

Al signor Coslovich, storico, suggeriamo di approfondire le sue ricerche e le sue puntualizzazioni. Scoprirà che i lavori di copertura a Basovizza vennero benedetti il 12 novembre 1959 da padre Flaminio Rocchi e che fu appunto padre Rocchi a volere il monumento in questione. Scoprirà che fin dalla sua iniziale collocazione il monumento (lo spaccato del pozzo della miniera) recava la dicitura “ 500 metri cubi contenenti salme infoibati”. Scoprirà che, con gli anni, essendo risultata la scritta non più leggibile, il Comune di Trieste provvide a ripristinarla, riportando però erroneamente la dicitura “300 metri quadri”. Scoprirà infine che è stato il Comitato Martiri delle Foibe ad intervenire con il Comune di Trieste e ad ottenere che fosse puramente e semplicemente ripristinata quella che era la scritta iniziale, niente di più e niente di meno.

Signor Marco Coslovich (storico), stia tranquillo, nessuna manipolazione (al rialzo) del numero degli infoibati, ma una semplice e banale operazione di ripristino della verità storica: 500 metri cubi era scritto, 500 metri cubi è scritto. E resta il dato, tragico ed allucinante, di dover misurare in metri cubi il numero delle povere vittime, sacrificate nel Pozzo della Miniera di Basovizza, dalla barbara ferocia del comunismo yugoslavo.

 

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leggi la lettera "Quando la storia viene gestita dai trinariciuti"
leggi l'articolo apparso su "Il Foglio"
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